Il 2022 è stato tristemente segnato dalla Guerra in Ucraina, che ha comportato importanti conseguenze a livello socio-economico. L’ondata di incertezza e le conseguenze del conflitto coinvolgono anche il nostro settore e quello dell’abbigliamento in generale.
Quali sono i principali effetti? Come possiamo rispondere alle difficoltà? Scoprilo nel nostro articolo!
Aumento costo materie prime
Uno dei maggiori effetti della Guerra è stato l’aumento generale dei prezzi delle materie prime, già segnati dal periodo pandemico. Noi di Eurominuterie monitoriamo in modo costante l’andamento dei prezzi, consultando fonti come Coinvest, che ci permettono di avere un quadro chiaro e sempre aggiornato.
Il grafico qui sotto segue l’andamento del Palladio, materiale che assieme all’oro forma la lega alla base dell’oro bianco (fonte: wikipedia), molto utilizzato in diversi campi, le cui risorse sono però limitate. Nel marzo 2022, primo mese della guerra, il Palladio ha subito un forte rialzo riavvicinandosi ai livelli del 2020, anno segnato dalla pandemia e dai lockdown.
A questa situazione, va poi aggiunta la crescita del prezzo del carburante, i conseguenti aumenti dei costi di trasporto, e l’aggravarsi dell’inflazione. Come affermato anche da Pippa Stephens, analista di GlobalData, riguardo il conflitto in Ucraina:”L’impatto ha conseguenze più ampie sulla catena di approvvigionamento, sul prezzo dei tessuti, e sta contribuendo a un’ulteriore pressione inflazionistica sulle tasche dei consumatori, che comporterà un dirottamento della spesa dagli acquisti di abbigliamento a articoli più essenziali”.
Possiamo quindi prevedere che in generale si comprerà meno, ma si presterà sempre più attenzione alla qualità.
Possibili scenari di mercato
Dunque, cosa aspettarsi dal mercato? Se da un lato Germania, Italia e Regno Unito si confermano i tre maggiori mercati di abbigliamento in Europa, “GlobalData’s Apparel Market in Europe 2020-2025”, segnala che, in seguito alla Guerra in Ucraina, la crescita più forte nei prossimi tre anni è prevista per i mercati meno sviluppati. Ad esempio, si stima che la Turchia registrerà il maggiore aumento delle vendite fino al 2025, grazie soprattutto a una popolazione giovane in rapida crescita e maggiormente propensa alla spesa. Questa previsione è da tenere presente per stabilire future strategie commerciali e per aprire nuove possibilità.
Piano d’azione per la moda in Italia
Alle porte del 2023 è difficile prevedere come evolverà la situazione ucraina.
Tuttavia è il momento giusto per l’intero settore moda italiano di proporre idee e soluzioni per far fronte a questa situazione. Marco Landi, presidente nazionale di Cna Federmoda, ha proposto un piano d’azione per la moda italiana. Landi parte affermando la necessità di stabilire una misura per sostenere una rinegoziazione dei debiti stipulati del Fondo Garanzia, responsabile della gestione fondi Covid e SACE.
Si concentra poi sull’innovazione tecnologica e sulla necessità di investire in strumenti digitali che agevolino il lavoro.
Infine, sottolinea che è sempre più fondamentale sensibilizzare ed educare le nuove generazioni al consumo del “made in Italy”, affinchè si favorisca il mercato interno e una maggiore consapevolezza in materia di qualità.
E noi di Eurominuterie cosa faremo? Continueremo ad investire sull’innovazione tecnologica sostenibile, per far sì che il made in Italy diventi sempre più un punto di riferimento nello scenario mondiale.